SPORÀDICA

installazione coreografica

di  Collettivo Micorrize

danza Marta Lucchini

allestimento Rosa Lanzaro

Sporàdica – sporàdico agg. [dal lat. sporadĭcus, gr. σποραδικός «disperso», der. di σποράς -άδος (da σπείρω «seminare, spargere»)]“come stelle disseminate nei vasti spazi del cielo o isole sparse disordinatamente nel mare”

Sporàdica ha origine nella ex-cava di serpentino a Primolo, in Valmalenco, in ascolto e relazione ad un paesaggio invisibile – come sottolinea il titolo di questa edizione di Alt(r)o Festival Valmalenco: I paesaggi invisibili. Cammini arte e racconti alla scoperta del nascosto, del piccolo e dell’inconsueto.

Nella ex cava, lentamente ed inesorabilmente, i segni dell’uomo vengono inghiottiti da una natura ribelle, esuberante, rigogliosa. Il paesaggio è punto di partenza e parte integrante del processo, va via via trasformandosi, emergendo, e noi con lui. Giorno dopo giorno i corpi si immergono in un intricato intreccio di moti invisibili e sottili connessioni che piano vengono alla luce: è nostro intento coglierle, sottolinearle e restituirne la complessità e la vivacità nell’azione site-specific.

Nei giorni della nostra residenza l’anima del luogo si è resa manifesta, arricchendo il nostro immaginario con visioni, sensazioni, intuizioni, che hanno progressivamente dato forma al progetto.

Mettersi in ascolto del luogo è pratica che precede creazione e definizione di azioni, partiture, oggetti di scena ed installazione, le quali crescono insieme, simultaneamente, fino a comporre l’opera.

Sporàdica contiene in sé l’asperità pietrosa del luogo, intrecciata alla sinuosità della vegetazione che sta riprendendo piede, alla tenace delicatezza del lariceto che va espandendosi e alla presenza degli animali selvatici che lo custodiscono ed abitano.

Forze colossali hanno sollevato queste rocce e tuttora continuano a muoverle: Sporàdica ci invita ad osservare il paesaggio, le sue crepe e le sue aperture, calandoci in un tempo ed uno spazio geologici, il corpo emerge dalla roccia opponendosi alla gravità e compone una partitura di gesti e respiri che traggono forza e consistenza dalla pietra stessa, in essa si sciolgono, con essa pulsano, sfumando i confini tra umano vegetale e minerale.

Sporàdica di volta in volta entra in contatto diretto con le specificità dell’ambiente naturale che ci accoglie, trovando sempre nuova declinazione. Sporàdica si svolge senza l’ausilio di apparecchiature tecniche per suono o illuminazione: accade alla luce del sole, accordandosi alla musica che l’ambiente stesso compone.